lunedì 31 agosto 2009

e sono 9: "Bicinvacanza"


Nono record stagionale, terzo su strada, percorso denominato "Bicinvacanza" poichè si snoda tra Motta di Livenza, Cavalier e Gorgo lungo i percorsi indicati tra gli itinerari dell'omonima serie. E' uno dei percorsi più "sfruttati" come allenamento, soprattutto perchè fattibile anche fuori stagione e di breve durata. Molti i tentativi fatti quest'anno, oggi il sedicesimo, con tempi sempre buoni, ma mai ottimi: mi ero di recente avvicinato (+20, +25 sec), ma stasera al tramonto il fresco e l'assenza assoluta di vento hanno garantito delle condizioni ottimali per l'attacco decisivo.
Ecco la progressione negli anni:

2000 - 33,47
2001 - 32,22
2002 - 31,49
2007 - 30,58
2008 - 30,32
2009 - 30,30

domenica 30 agosto 2009

ancora un record: "Tremeacque"

Oggi, dopo aver saggiato in mattinata il nuovo percorso MTB intorno al Monticano, breve ma bello, mi sono lanciato nel pomeriggio alla caccia di un tempone con la bici da corsa; ho scelto forse il più "attaccabile" dei miei record, quello del percorso "Tremeacque" che avevo già avvicinato a fine giugno, ma che a causa di una foratura nel finale era rimasto lì ad aspettare prove più fortunate. E così, digerite a stento le trippe e indossata una tutina azzurra da cronoman, alle 17 ho inforcato la mia GIMO arancione e via verso Meduna, poi i due ponti di "tremeacque" e ritorno per Navolè e San Giovanni. Booooom, tempone.
Crolla allora l'ottavo record stagionale, il secondo su strada; ecco la storia.

1999 - 38,20
2000 - 37,01
2001 - 36,25
2002 - 35,13
2007 - 34,58
2008 - 34,55
2009 - 34,41

ed ecco qualche informazione su "Tremeacque":
Un angolo tra i più isolati della provincia di Treviso, collocato alla confluenza dei fiumi Meduna e Livenza, ai confini con il pordenonese. L'incrocio delle acque, in un punto dove gli argini sono particolarmente alti e ripidi e immersi in una fitta vegetazione, è sorvolato da due stretti ed antichi ponti, chiamati Ponti di Tremeacque. Le due strutture, a forma di gabbia d'acciaio, rappresentano un curioso esempio di "reperto" di ingegneria civile di inizio secolo: costruiti nel 1922 e restaurati negli anni '80, creano un particolare contrasto con l'ambiente agreste circostante. La vegetazione che accompagna il tortuoso corso dei due fiumi merita una passeggiata tra i campi coltivati e i pioppeti, così come gli argini possono essere percorsi con una mountain bike o a cavallo.

venerdì 28 agosto 2009

martedì 25 agosto 2009

spot

posso farcela?

domenica 23 agosto 2009

record "San Giovanni - Meduna - Argine"

Record pianificato in settimana, quando ho visto che tutti gli argini erano stati accuratamente rasati; poi lo stato di forma in crescita, prestazioni importanti, l'ascesa a Piancavallo... Ecco, se c'era un timore era l'eccessivo carico di lavoro degli ultimi giorni, le gambe un po' dure.
Ma anche la seratina piuttosto fresca, almeno rispetto alle torride giornate precedenti, mi ha dato una mano.
per il resto... beh, ho spinto come un pazzo per 27', ho tenuto d'occhio il cronometro, ho rispettato i passaggi intermedi previsti, ho esaurito le energie dopo pochi minuti, ma poi con una botta di volontà ce l'ho fatta.
Ah, dimenticavo: record polverizzato: -36 secondi!!!
Evviva.

time progression

08.09.99 32.06
04.07.00 30.18
15.10.06 29.31
05.06.07 27.55
21.08.08 27.47
23.08.09 27.11

sabato 22 agosto 2009

PIANCAVALLO AGAIN

Terza uscita stagionale in quel di Piancavallo ed ecco un "tempone".
1 ora 8 minuti e 52 secondi per salire di quasi mille metri da Aviano, il precedente "record" era di 150 secondi più alto, AD 2007; non male!
Ma che caldo ragazzi! Correre dalle 11 alle 12 in questo torrido agosto non è stato facile; a metà salita - nel tratto più ripido - temevo di scoppiare. E come è messa male la strada proprio in quel punto! quand'è che si decideranno ad asflatarla per bene? Comunque la pendenza è quella, c'è poco da fare.
La discesa come sempre è stata piacevolissima e decisamente rinfrescante.
Alla fine una grande soddisfazione, un ottimo allenamento e una botta di energia positiva per affrontare i miei percorsi di casa.

venerdì 21 agosto 2009

Bad Chili - Joe R. Lansdale


Bad Chili - Joe R. Lansdale, 2005


Lansdale.

Bad Chili.

Texas.

Come fare il pieno di risate e cadaveri insieme. Sto diventando Lansdale-dipenedente? Spero di sì. Auguro a tutti di essere catturati dalle disavventure di Hap & Leonard, risate, pistole, amore e morte. Una partita tra “duri” giocata da due grandi amici per la pelle, veri, dolci, sinceri.

È la seconda volta in 15 giorni che Lansdale mi mette al tappeto con la sua scrittura cruda e calda allo stesso tempo, forte, sarcastica, schietta. Bellissimo romanzo a cui attribuisco un solo difetto: ad un certo punto finisce.

E allora cito Niccolò Ammaniti “Io consiglierei ad un analfabeta

di imparare a leggere solo per poter conoscere Lansdale.”

giovedì 20 agosto 2009

Alex Warten

Berlino, 21 agosto ore 9.10 - 12.30







mercoledì 19 agosto 2009

cansiglio, area vasta...









LocalitàQuotaDislivelloKm ParzKm TotPendenza






Rotonda Anzano13540.50.50.8
Fratte200651.01.56.5
Fine Discesa190-100.52.0-2
Fregona281911.53.56.1
Valsalega8005198.011.56.5
La Crosetta11273275.016,56.5

Ecco qua i miei mille metri di dislivello strappati ad una intensa giornata lavorativa. E soprattutto ho scoperto che se mi organizzo meglio (più tempo - meglio avere un paio di ore, una bici un pelino meno rognosa - oggi il cambio non ne voleva sapere di funzionare correttamente) posso salire ai 1573m del monte pizzoc!
Alla prossima riunione di lavoro in quel di Vittorio Veneto allora!

martedì 18 agosto 2009

I Can Get Satisfaction

percorso "Saccon, argine Livenza, Motta - San Giovanni" - 16,5 km

time progression

28/03/98 - 41.06
18/03/00 - 38.13
24/06/00 - 37.17
30/04/01 - 36.14
11/09/01 - 35.59
25/04/06 - 35.59
04/07/06 - 35.39
17/03/07 - 35.03
21/04/07 - 32.54
29/08/08 - 32.25
18/08/09 - 31.50

sabato 15 agosto 2009

about gibson les paul













In memory of Les Paul, guitar innovator (June 9, 1915 – August 13, 2009): he was a pioneer in the development of the solid-body electric guitar which "made the sound of rock and roll possible."

“Neil era il tipo che se avesse visto un vecchio cane smagrito in strada, avrebbe notato qualcosa in lui e l’avrebbe portato con sé a casa. E così con quella chitarra. Mi piaceva com’era, ma suonava terribilmente. Era come l’inferno. Neil se ne innamorò”.
La soprannominata Old Black, che Young ottenne in cambio di una Gretsch Orange 6120 da Messina, non era altro che una Gibson Les Paul Gold Top del 1953 che qualcuno aveva dipinto di nero con la prima sostanza che aveva trovato. Una chitarra col corpo e il manico in mogano, la tastiera in palissandro. Questo improvvisato liutaio aveva aggiunto poi sul retro un lungo binding bianco che correva dalla paletta fino giù al corpo della chitarra. La Gold Top era una delle solid body per eccellenza. Il modello del ’53 aveva due magneti P-90 (con la cover colore crema) e l’attaccacorde/ponte trapezoidale (i puristi della Gibson non hanno mai amato troppo questi primi modelli perché non avevano una grossa stabilità; inoltre l’angolo del manico rispetto al corpo era appena accennato). Qualcuno aveva dipinto questo ‘sogno’ di nero e aveva anche ‘perduto’ o cambiato il P-90 al ponte sostituendolo con un Rowe De Armond M5A single coil. Il P-90 al manico invece aveva la cover di metallo anziché di plastica, probabilmente ‘presa’ da una Gibson ES-330. Le meccaniche non erano le originali Kluson ma le Grover C-102. Inoltre l’attaccacorde/ponte originale era stato sostituito da una leva del vibrato Bigsby modello B 3 con l’aggiunta di un ponte tune-o-matic. Il battipenna era di alluminio ed aveva preso il posto di quello color crema in plastica originale e così la cover del trussrod sulla paletta. Quest’ultima aveva, oltre che un sottile binding lungo il suo perimetro anche un intarsio a forma di diamante che le Goldtop non avevano…inconsueto dettaglio… Insomma questa Gibson, già in origine non troppo riuscita, era stata modificata, e questi apparenti migliorìe avevano in qualche modo addirittura peggiorato la situazione. Già nel 1969 eravamo ‘into the black’!! Questo inferno di strumento è la configurazione che si può ascoltare ancora oggi sugli album di Young,Everybody Knows This Is Nowhere del 1969 (con “Cinnamon Girl”, “Down By The River” e “Cowgirl In The Sand” sugli scudi), su After The Gold Rush del 1970 (sui brani “Southern Man” e “When You Dance I Can Really Love”, in particolar modo) su 4 Way Street, il classic album live di CSN&Y del 1971 (sul brano “Long Time Gone”) e sul recente live del 2006 con i Crazy Horse – ma registrato nel marzo 1970 – Live At The Fillmore East (in realtà l’esordio di questa Gibson in studio fu per una cantautrice canadese, amica di Young, Elyse J. Weinberg – potete ascoltare quella chitarra sulla ristampa in cd del primo album della folk-singer, Elyse)…
Gibson Les Paul (1959) - Jimmy bought the 'number 2' Gibson Les Paul from Joe Walsh of The Eagles. According to Tim Martin, former Zeppelin rodie, it doesn't sound quite as good as LP number 1 but features some very interesting modifications. Jimmy wanted a few extra switches fitted but his engineer was reluctant to drill holes in a $6000 guitar. Hence, there is an ingenious fixing system that doesn't devalue the instrument. There are also a couple of switches placed under the scratchplate. One selects a choice of serial or parallel for the pickups, and the other offers ordinary or phased guitar sounds.


venerdì 14 agosto 2009

Aspetta primavera, Bandini (Wait until spring, Bandini)

Aspetta primavera, Bandini (Wait until spring, Bandini, 1938) di John Fante

In un periodo particolarmente propizio per le mie letture, Aspetta primavera, Bandini (titolo originale: Wait until spring, Bandini) rappresenta una bellissima esperienza: di Fante avevo letto qualche anno fa “Chiedi alla Polvere” ed ero rimasto folgorato dall’aspirante scrittore italo-americano protagonista del romanzo.

Aspetta primavera, Bandini è il romanzo d'esordio di Fante, è l’inizio della saga di Arturo Bandini, qui quattordicenne.

La storia, a volte divertente a volte tragica, è sempre raccontata con scrittura leggera in terza persona, seguendo però soprattutto il punto di vista di Arturo, mentre alcuni capitoli del romanzo sono dedicati al padre, Svevo. Sia il padre sia il figlio attendono con speranza la primavera, uno per tornare a lavorare l'altro per tornare a giocare a baseball, entrambi per lasciarsi alle spalle le difficoltà del quotidiano.

Pietra miliare della letteratura nord-americana, "Aspetta primavera, Bandini" mostra con perfetto realismo le vicende di una famiglia italiana in Colorado, le difficoltà di integrazione e il lato oscuro che si nasconde alle radici del meltin' pot statunitense.

Bello ed emozionante. Ben scritto. Una prosa scorrevole, dialoghi coinvolgenti, una storia incalzante.

Il padre, il figlio, la famiglia; l'orgoglio, il dolore, l'amore; un turbine vertiginoso abbraccia tutto questo e ce lo restituisce in un perfetto equilibrio, reso possibile solo dall'immenso talento di Fante.

mercoledì 12 agosto 2009

sette mesi di corsa

Dunque luglio.

Un mese che di solito, esaurita la furia agonistica, riserva grandi soddisfazioni per i patiti del cronometro come me. Un mese che spesso consente più possibilità di correre sull’asfalto bollente piuttosto che su aridi argini.

Un mese, quest’anno, diversamente dal solito ancora dedicato alle gare e alle corse fuori strada. Vediamo un po’ com’è andata, vediamo un po’ com’è andato tutto questo 2009 on bike.

GARE

Agonisticamente è stata dura, direi durissima; la prima stagione da M4 mi ha visto lottare contro avversari di altissimo livello e i risultati, le classifiche, ne hanno risentito. Ormai è chiara la mia predisposizione per alcuni circuiti (Meduna e Eraclea, per es.), ma inaspettatamente ho visto saltar fuori ottime gare anche su percorsi difficili (Collalto), alternati a delusioni su circuiti potenzialmente più adatti alle mie caratteristiche (Salgareda, Torre di Mosto); nel fango o sotto la pioggia ho rollato alla grande, nella polvere meno; per fortuna luglio mi ha portato due belle soddisfazioni nei percorsi ultra piatti di Sette Sorelle e Pramaggiore, tappe del Trofeo Mtb Nordest, dove il richiamo della classifica era minore e dove, forse, la tranquillità e la saggezza tattica mi hanno permesso di cogliere ottimi risultati (10° e 7° rispettivamente).

È proprio la dimensione del Trofeo Mtb Nordest che quest’anno ho trovato più adatta alle mie caratteristiche tecniche, mentre a livello di Campionato Provinciale e Veneto Cup a volte ho molto sofferto la concorrenza… un po’ il contrario dell’anno scorso!

Campionato Provinciale

Veneto Cup

Trofeo Mtb Nordest

gare

pt.

class.

pos.

gare

pt.

class.

pos.

gare

pt.

class.

pos.

2008

7

74

7

13

23°

12°

2

2

16°

2009

7

54

7

11

24°

12°

3

19

CORSE PAZZE

E qui si ricapitola l’attività, diciamo, di allenamento da un lato, di caccia al record, al miglioramento continuo dall’altro; le corse individuali, le gare contro il tempo che contraddistinguono quasi tutta l’attività ciclistica stagionale.

Record dunque, vediamo quali.

5 perle fuori strada su 13 percorsi, e un 6° record, concedetemelo, fallito per un secondo. Quattordici in tutto i tempi da podio. Resistono ancora 5 record del 2007, stagione per aspetti ambientali irripetibile, in cui le migliori prestazioni sono state possibili in primavera (fine aprile – inizio maggio); altri record invece risalgono a fine settembre 2008 e questi credo di poterli attaccare a breve, non mancano gli obiettivi per il torrido agosto.

E la strada? Pochissima corsa su strada quest’anno e pressoché tutta con bici da corsa. Due secondi tempi (Tremeacque e Bicinvacanza, entrambi migliorabili…) e un fantastico record sul percorso più lungo, i 28km di San Stino, proprio a fine luglio. Ad agosto vedrò di pestare duro sull’asfalto, devo colorare di giallo (il giallo è il colore scelto per i tempi del 2009) anche quella parte del libro, credo di potermi togliere qualche altra soddisfazione.

Non devo poi dimenticare i percorsi “altri”, ovvero quelli di montagna: un mitico Col Visentin in aprile e la settimana in Val Pusteria dove mi sono superato in 4 salite, una fra tutte… Prato Piazza.

martedì 11 agosto 2009

statistiche - giugno 2009

Km gennaio

tot

mtb

strada

run

2009

609

384

225

122

2008

526

226

300

32

Km febbraio

tot

mtb

strada

run

2009

451

390

60

108

2008

321

303

18

100

Km marzo

tot

mtb

strada

run

2009

628

517

111

140

2008

530

342

188

65

Km aprile

tot

mtb

strada

run

2009

449

366

83

64

2008

479

357

122

38

Km maggio

tot

mtb

strada

run

2009

534

395

139

22

2008

491

388

103

7

9%

2%

35%

214%

Km giugno

tot

mtb

strada

run

2009

355

184

171

2

2008

475

340

135

73

-25%

-46%

27%

-97%

Km luglio

tot

mtb

strada

run

2009

551

410

141

30

2008

475

180

358

22

16%

128%

-61%

36%

Km totale

tot

mtb

strada

run

2009

3577

2646

930

488

2008

3360

2136

1224

337

6%

24%

-24%

45%