giovedì 25 settembre 2008

CAMPIONATO PROVINCIALE XC - ULTIMA GARA

prima della partenza

Ore 10:00 partiti. Il solito tourbillion iniziale dove chiunque si butta all’arrembaggio alla ricerca di una buona posizione. La situazione è facilitata da un lungo tratto di strada asfaltata che consente da una parte di non rischiare la pelle, dall’altra di mantenersi in gruppo senza grandi sforzi. Poi cominciano i campi e i vigneti, qui il gruppo si allunga e faticosamente tengo le ruote dei miei più accaniti avversari. Dopo qualche rilancio insidioso, con Dino e Alessandro mi attardo leggermente rispetto ai fuoriclasse, ma il problema è rappresentato da una caduta di un biker che per fortuna evito miracolosamente, ma purtroppo spezza il gruppetto: davanti sono in sei e dietro io con i miei pari… ma ne manca uno, mi è scappato un arancione del Conegliano Bike Team che riesce a resistere nel gruppo dei migliori, ach. Un lungo tratto asfaltato mi permette di ricucire un varco creatosi tra me e due inseguitori, ora siamo in tre alla caccia dei primi sei. Passo in testa a tirare sperando di non perdere di vista l’arancione fuggitivo, ma è un attimo notare che, mentre io tiro, lui se ne sta tranquillo in coda al suo gruppetto di “motociclisti” guidati dall’incredibile Zoppas: non riuscirò mai a recuperare, anzi, gli avversari si perdono dietro le vigne.

Ore 10.15 affronto in testa al trio di inseguitori il temuto “dosson”: in qualche modo mantengo il passo, perdo qualche metro ma presto (tratto asfaltato…) rientro sui colleghi. È un attimo e veniamo travolti da tre M4 (!): prontissimo mi attacco a quel treno furibondo e spero – così facendo – di trovare nuovo slancio. Ed è così in effetti: Dino e l’altro compagno di strada vengono annichiliti dal ritmo dei “veci”, io resisto per un bel tratto e mi avvantaggio. Ma poi devo mollare. Piano piano si allontanano e resto solo ad affrontare il secondo dei tre giri della gara.

Ore 10:25 secondo giro: la situazione è questa: nel gruppo di testa (ormai persi di vista) tutti quelli che devono esserci, compreso Corazzin, + un arancione di Conegliano che dovevo tenere alle spalle. Dietro, io, solitario; un po’ più indietro, ma non abbastanza, 4-5 agguerriti inseguitori che vedo incombenti ogni volta che mi giro. Problema: davanti un gruppetto, dietro un gruppetto, in mezzo io da solo: fregatura massima. È un continuo guardarmi alle spalle. Miracolosamente mi rendo conto che nei lunghi tratti piani non perdo terreno, il problema è il “dosson”. Ed in effetti al secondo passaggio sulla montagnola gli inseguitori mi sembrano vicinissimi e, come non bastasse, stanno sfruttando un secondo treno di M4 che tira da matti. Io concludo il secondo giro solo, impaurito dagli inseguitori e rassegnato per il risultato finale: anche se resisto in questa posizione, il famigerato Corazzin, arrivando 2°, mi aggancerà in classifica generale per colpa di quell’arancione che mi è sfuggito… brutta situazione. Comunque cerco di resistere lì dove sono.

Ore 10:50 comincia il terzo e ultimo giro. Sarà che sono un buon passista, ma nei lunghi rettilinei non mi prendono un metro. Il tempo di assaporare una certa tranquillità e, distratto!, arrivo lungo a un cambio di direzione, devo inchiodare e fare un breve dietro front per recuperare un ponticello sfuggito allo sguardo sfinito. La sensazione è che gli avversari siano arrivati a mordermi le ruote, non mi girò più e sparo tutte le energie rimaste. Ok, non mi hanno ripreso, ma c’è il saliscendi: ora, sinceramente, temere quelle 4 montagnole è da pavidi, ma cercate di capire, sono sfinito e l’immagine del fuggitivo ripreso a pochi metri dal traguardo mi deprime. Però. Però succede che si avvicinano sì, ma non chiudono il buco: gli ultimi km sono piatti, sono miei.

ore 11:20 taglio il traguardo felice per aver resistito da solo (gli inseguitori arrivano 10 secondi dopo), scontento per il risultato finale: gli ho tenuti tutti dietro di me, quelli che potevo, tranne uno, accidenti…

sul traguardo chiacchiero piacevolmente con tutti: ci sono Arabia, Lunardelli, il mitico Borriello, Camerotto; ci sono persino due fans, Lia e Paola. Sono proprio contento, ma con una punta di amarezza. Poi vado verso la macchina, per recuperare la borsa per fare la doccia, e lì incontro Corazzin: chiedo com’è andata e lui mi dice “terzo”. Terzo? Terzo. Cioè, comincio rapidi ragionamenti: 1 – Zoppas, 2 sarà Fabris, 3 Corazzin 4 l’arancione, Corrocher, 5 io… allora, se Corazzin è stato superato da Fabris (cosa mai successa quest’anno…) beh, allora… mi recupera solo 5 punti… ma allora resto terzo in classifica finale, ma, ma allora… allora sono terzo nel campionato provinciale 2008!!!!!!!!

Incredibile, incredibile: chiunque legga queste righe non ci capirà un bel niente, ma io sì: dovevo fare l’impresa della vita e proprio quando – nonostante uno sforzo bestiale – credo di non avercela fatta… ecco che scopro che ne è valsa la pena, resistere lì da solo lungo quei 40 km è servito, è servito a regalarmi il terzo posto in classifica generale… evvvvaaaaiiiii

Ritorno in macchina a casa: a tutto volume, nell’ordine:

David Bowie: Ziggy Stardust, Suffragette city;

Soundgarden: The Day I tried to live, Jesus Christ Pose.

Entusiasmo alle stelle, chiedo scusa, ma sono al settimo cielo.

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