martedì 25 novembre 2008

31 SONGS


breve introduzione

è stata dura, molto dura. È stato bello, è stato molto bello, ma… non finisce qui!

Nel giro di qualche settimana scrivo l’elenco, i commenti, apporto modifiche, ci sono canzoni che entrano e che escono.

Queste sono le mie 31 canzoni della vita, firmato novembre 2008.

Non resta che aspettare: ci saranno new entry, esclusioni drammatiche, scontri appassionati. Vedremo.

Ma questa è la mia lista oggi e qui ci sono 31 pezzettini della mia vita: ovvio che gli anni più rappresentati siano i settanta (12 brani), in cui fiorì la passione e in cui tornai per la riscoperta del punk; ben rappresentati gli altri decenni, sessanta (6), ottanta (6) e novanta (5), poca cosa il nuovo millennio: solo 2 canzoni nei miei secondi quarant’anni, quando forse il mio sentimento è già stato plasmato e non è più tempo di amori.

Una lancia però va spezzata per White Stripes (invero musica d’altri tempi…) e Elliott Smith (ti sia lieve la terra) che emergono fortemente in una stagione in cui ormai i dischi e le canzoni hanno vita brevissima, quando l’ascolto è distratto, l’attenzione ridotta, la confusione – dentro e fuori il mio raggio d’ascolto – è enorme: fino a trent’anni ascoltavo i dischi seduto in poltrona con la copertina (le immagini, i testi, le note) in mano, oggi invece…

Ora mi pongo un altro obiettivo che – contrariamente a quanto possa sembrare – non mi dà nessuna angoscia: my funeral’s song.

C’è una canzone che racconta, sottolinea, appartiene più di mille altre alla mia vita?

Ancora non lo so, scelta difficilissima. Tra queste 31 se la giocano Like a hurricane, The house of a rising sun, Runnin’ on empty, Son of Sam, Hey Joe e forse nessun altra. Ma ce ne sono ancora non meno significative, comprese quelle della prossima lista, quella redatta perchè altri pezzettini del mio cuore sono seminati qui e là, splendide perle da non dimenticare.

Penultima annotazione: se volete fare la vostra lista, provate un po’ a scrivere due righe di commento per ogni scelta: se vi viene di getto è ok, dentro, se faticate un po’, beh, mi spiace, è fuori!

Ultima annotazione: non c’è un ordine logico o di merito, sono 31 e nessuna prima di altre, come nessuna dopo; un po’ come i figli, tutti diversi, ma ognuno fortemente amato.

Annotazione extra: nessuna canzone dei padri, no Otis, no Aretha, no Chuck, no Muddy, no John Lee: sono fuori categoria!

il meglio per me


  • Jackson Browne – Runnin’on empty - vince la sfida con Fountain of Sorrow: lì c’era un’immensa malinconia, qui Brother Jackson aggiunge una botta di energia

  • The White Stripes – Fell in love with a girl – un raggio di luce, vibrante, nel mare magnum degli mp3; musica moderna di altri tempi

  • Los Lobos – La bamba – un branco di lupi lanciato a cento all’ora

  • Elliott Smith – Son of Sam – la canzone perfetta, provatela

  • The Clash – Should I stay or should I go – brucia Rock the Casbah sul filo di lana, più punk, più dura, più vera

  • Procol Harum – A salty dog – sigla di Avventura, tv anni ’70, nostalgia a fiumi

  • Nick Cave – Where the wild roses grow – morte e amore, da brivido

  • The Animals – The house of the rising sun – voce e canzone memorabili: la meglio gioventù

  • Jimi Hendrix – Hey joe – si accettano sfide

  • Tom Waits - Blue valentines – e qui mi commuovo ogni volta

  • The Rolling Stones - Jumpin’jack flash – per motivi anagrafici, come i Beatles, li ho conosciuti un po’ in ritardo; ma io stavo con gli Stones, tutta la vita

  • Traffic - Glad – mai saputo di qualcuno oggi che si ispira ai Traffic: inimitabili

  • Deep Purple – Burn – c’è di meglio in giro nell’hard rock?

  • The Police – Roxanne – il volo dei 20 anni

  • The Band – The night they drove old dixie down – il poema epico americano

  • Bob Dylan - Hurricane – la prima che ho conosciuto di Bob, ne rappresenta molte altre

  • Red Hot Chili Peppers – Give it away – l’ultimo passo in avanti per il rock?

  • Soundgarden - The day I tried to live – spazza via tonnellate di rock duro: il mio grunge

  • Alice in Chains - Man in a box – angoscia e paura, claustrofobia e affanno, insomma, una goduria

  • Neil Young - Like a hurricane – Neil Young è il mio N. 1, niente da aggiungere

  • U2 – Sunday Bloody Sunday – la My Generation

  • The Kinks – Shangri-la – la malinconia sognante di Ray Davies corre in aiuto di cuori infranti

  • Stevie Ray Vaughan – Couldn’t stand the weather – dopo Hendrix c’è Stevie, riposa in pace Stevie

  • Pink FloydShine on you crazy diamond – la follia di Syd risplende in questa canzone

  • Robert Wyatt – Sea song – è Poesia, con la P maiuscola

  • Lynyrd Skynyrd – Free bird – volano libere, tre chitarre elettriche, volano ubriache di puro whiskey sudista

  • Spirit – I got a line on you – bellissima canzone, Peter Zaremba me l’ha impressa nel cuore a Pordenone (live ‘90)

  • King Crimson – 21st century schizoid man – progressive rock? No grazie, solo musica geniale e inimitabile

  • Mc5 – Ramblin’rose – con Kick out the jams un attacco ultraselvaggio: 5 minuti di vera rock revolution

  • Nirvana – Smells like a teenage spirit – quando con chitarra basso e batteria puoi scrivere la storia della musica

  • The Byrds – I’ll feel a whole lot better – di canzoni così ne vorrei ancora e ancora e ancora e ancora

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