martedì 1 settembre 2009

ascolti distratti - estate 2009

uhm, come mai in testa agli ascolti estivi ci sono "pepite" psycho-sixties? beh, sarò nostalgico, ma questo disco dè la paga a tutto quello che è passato nelle mie orecchie negli ultimi due mesi; e se poi vogliamo trovare qualche altra opera di caratura superiore... allora tocca a mr. Ray Davies e alla sua rivisitazione dei maggiori successi sixties dei Kinks!!! c'è in giro oggi qualcosa all'altezza?

Cisco, ok, questioni di cuore!

e poi? tempi duri oggi per chi ha forse già vissuto il meglio...

auguro a tutti di ascoltare questo disco:

Various Artists – Nuggets, Original Artyfacts From the First Psychedelic Era (10)

Rubo le parole a qualcun’altro.

Originally released in 1972 as a big honkin' double LP, Nuggets: Original Artyfacts From The First Psychedelic Era, 1965-1968 is one of the greatest albums ever, a wicked-awesome guided tour through some of rock 'n' roll 's lost treasures. And really, how can you argue with songs like these? There's the thumping garage punk of the Count Five's "Psychotic Reaction," the howling proto-metal of the Amboy Dukes' "Baby Please Don't Go," and the zonked-out weirdness of the Castaways' "Liar Liar." There's also some bozo frat rock ("Farmer John"), face melting psychedelic punk ("It's-A-Happening"), and gorgeous, Spectoresque pop confection ("My World Fell Down"). And there's more where that came from! This is nothing short of pure gold, a 27 track joy from start to finish. If you find yourself wanting even more greatness, go directly to the box set. Enjoy!

E beccatevi la track list: da pauraaaaaaaaaaa!!!!!!!!!

1. I Had Too Much To Dream (Last Night) - Electric Prunes

2. Dirty Water - Standells

3. Night Time - Strangeloves

4. Lies - Knickerbockers

5. Respect - Vagrants (1)

6. Public Execution - Mouse (1)

7. No Time Like The Right Time - Blues Project

8. Oh Yeah - Shadows Of Knight

9. Pushin' Too Hard - Seeds

10. Moulty - Barbarians

11. Don't Look Back - Remains

12. Invitation To Cry - Magicians (2)

13. Liar Liar - Castaways (1)

14. You're Gonna Miss Me - 13th Floor Elevators

15. Psychotic Reaction - Count Five

16. Hey Joe - Leaves (1)

17. Just Like Romeo And Juliet - Michael & The Messengers

18. Sugar And Spice - Cryan' Shames

19. Baby Please Don't Go - Amboy Dukes

20. Tobacco Road - Blues Magoos

21. Let's Talk About Girls - Chocolate Watch Band

22. Sit Down I Think I Love You - Mojo Men

23. Run Run Run - Third Rail (2)

24. My World Fell Down - Sagittarius (1)

25. Open My Eyes - Nazz

26. Farmer John - Premiers (1)

27. It's A Happening - Magic Mushrooms

The Remains – Don’t Look Back

Tinariwen – Imidiwan (8)

Eccoci al quarto atto di una vicenda meravigliosa. Una voce ipnotica e il blues del Sahara

Sentite qua:

“Ascoltare i Tinariwen è come calare un secchio in un pozzo profondo”. Robert Plant
“Attraverso i Tinariwen ritrovo le origini della musica del Mississippi. Quella di Muddy Waters, BB King, Jeff Beck e Buddy Guy...” Carlos Santana

Cisco-La lunga notte (9)

Gang - Storie d'Italia (9)

Gang - Live - Dalla Polvere Al Cielo (8)

Questa tripletta non c’entra niente con i nuovi ascolti dell’estate, ma c’entra molto con la mia passione musicale: dischi bellissimi che per diversi motivi ho riscoperto in queste calde settimane. Meritano assolutamente.

Ray Davies - The Kinks Choral Collection (9)

Un disco splendido, quanto originale. Ray Davies prende alcune delle più belle canzoni dei Kinks e le interpreta di nuovo accompagnato da una rock band e da un coro liturgico. Un cocktail originale, sorprendente, anzi addirittura travolgente. La freschezza degli arrangiamenti, l'uso incondizionato delle voci, lo studio dei tempi e la bellezza delle melodie. Un viaggio personale, un disco di adamantina bellezza.

A cappella (See My Friends) o arroventato (You Really Got Me), il coro fa una figura meravigliosa. E il nostro Ray dimostra, una volta di più, di essere uno dei migliori (per chi scrive, il migliore) storyteller degli anni Sessanta e, almeno, primi Settanta. Eccellente!

Ryan Bingham – Mescalito (7)

Molte recensioni entusiastiche per la terza prova di Bingham. A me sembra un normale buon disco…

Dirty Projectors – Bitte Orca (6.5)

Lodi sperticate da numerose testate specializzate…

Uno sfoggio di creatività tra sintetizzatori fuori controllo, cambi d’umore e strattoni elettrici, ma non mi convince questa ispirata vena sperimentatrice. Disco sì originale, ma non lascia il segno: a volte affiorano gli Xtc, ma allora quella è ben altra musica.

Ben Kweller – Changing Horses (5)

Country, country, country: della miglior specie, ma pur sempre country. E non è il mio genere preferito.

Asobi Seksu – Hush (6.5)

Bella voce questa Yuki Chikudate, cantante giapponese a rischio di stucchevolezza. E invece no. Al suo servizio ci sono belle canzoni pop, un po’ naif, ben strutturate. Quello che manca è il “carattere”, piccole band crescono? Intanto apprezziamo.

Badly Drawn Boy - About A Boy (8)

Un disco che racconta un bel libro che racconta un bellissimo film. Utile rispolverarlo. E questa canzone significa tanto per me.

Sky Larkin – The Golden Spike (5)

File under: privi di midollo; music ache gira nel lettore mp3 e non sai come catalogare, non lascia il segno. Che razza di disco è? Nessuna canzone emerge sulle altre, solo mediocrità. Che musica fanno gli Sky Karkin? Boh.

Current 93 - Aleph at Hallucinatory Mountain (6)

Questo disco, osannato su ogni rivista specializzata, fa paura; attenzione, però, fa paura nel senso negativo! Atmosfere da incubo e, in fondo, nessun piacere all’ascolto. Delusione.

Per saperne di più:

Ascoltare i Current 93 non è assolutamente facile e non è facile ancor di più trovare parole che riescano a definire l’oscuro mondo eclettico che si cela dentro la demoniaca mente di David Michael Bunting, “Aleph at Hallucinatory Mountain” rappresenta sicuramente l’incarnazione più profondamente eretica dell’artista .

NOFX – Coaster (7)

In definitiva, nulla di nuovo si è aggiunto alla produzione dei Nofx, se non quella manciata di buoni pezzi punk che ci si aspetta da un album nofx, ma perchè qualcuno sperava ancora cambiassero dopo quasi 30 anni che sono in giro? E perchè cambiare? Sono seri e ironici, fanno punk e a volte anche ska, suonano la chitarra, ma anche la tromba e la fisarmonica!

Robert Pollard – The Crawling Distance (7)

Pop-rock, leggermente “sporcato” negli arrangiamenti, a metà tra i Dinosaur Jr.e i R.E.M.

L’attenzione è tutta concentrata su linee vocali melodiose, arrangiamenti semplici e tanta vitalità.

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